21/03/2018 mercoledì
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Albrecht Dürer e il Rinascimento fra la Germania e l’Italia

 È la prima, importantissima mostra che Milano dedica al celeberrimo artista tedesco che seppe coniugare la grazia artistica rinascimentale con le moderne ricerche scientifiche e matematiche.

Incisore e trattatista, illustratore e scienziato, pittore e matematico, sicuramente uno degli artisti più poliedrici e curiosi del Rinascimento europeo, Dürer attraverso l’umanesimo trovò la strada verso una pittura realista, superando definitivamente la pittura gotica che in Germania predominava fino alla fine del ‘400.

Dürer fu un artista dal talento precocissimo che, coniugato con una continua curiosità, lo portò a compiere parecchi viaggi in Europa, arricchendo enormemente il suo bagaglio visivo. In particolare il viaggio in Italia lo avvicinò al Rinascimento, alla scoperta dell’arte classica, all’abilità prospettica e alla precisione della rappresentazione anatomica, portandolo a spaziare nei più diversi generi della pittura e della grafica.

Parallelamente alle ricerche di Leonardo da Vinci, l’interesse di Dürer si andò poi concentrando sulla rappresentazione realistica del mondo naturale, da lui sempre descritto con una minuzia degna di un etologo e di un botanico: boschi, paesaggi, prati abitati da animali diventano l’ambiente entro cui collocare scene mitologiche, iconografie sacre e temi di genere, in un’originalità senza paragoni, frutto di un confronto con gli artisti a lui contemporanei, come i protagonisti della “Scuola del Danubio” e gli artisti italiani della scuola veneta.

La mostra gli rende un doveroso omaggio con una ricchissima rassegna allestita in sei sezioni tematiche, con oltre 100 opere tra dipinti, disegni e incisioni, che propongono affascinanti confronti da un lato con le opere degli artisti tedeschi dell’epoca tra cui Lucas Cranach e Albrecht Altdorfer e dall’altro con la grande scuola veneta del Cinquecento da Giorgione a Bellini.